Laura Zilocchi è nata a Guastalla (Emilia Romagna) e vive a Brescello, tranquillo paese sulle rive del fiume Po reso famoso dai film di Don Camillo e Peppone.
Da giovanissima ha frequentato due maestri della pittura emiliana come Bartoli e Moscardini, da cui ha appreso anche l’uso dell’inchiostro a china.
La sua storia artistica subisce una sensibile evoluzione che trasforma lo studio per il classico figurativo e l’amore per l’acquerello nelle nature morte, soggetti floreali e vegetali, in una ricerca surrealista che si ispira a Mirò e agli elementi simbolici delle antiche scritture di Capogrossi. Evoluzione e sperimentazione dello stile caratterizzano la ricerca artistica di Laura Zilocchi che comprendono il ricamo, i simboli ed i tessuti delle donne africane e gli alfabeti. Nelle sue composizioni più recenti, Zilocchi trasmette il messaggio che "la scrittura è il fondamento di ogni conoscenza".
Dagli anni ‘70 ad oggi ha partecipato a più di 60 importanti collettive sia in Italia che all'estero mentre negli ultimi anni realizza mostre personali quasi esclusivamente in luoghi istituzionali come La Fondazione S. Antonio Maria Claret di Barcellona, il Museo Cà dei Carraresi di Treviso, il Museo della Lanterna di Genova, Palazzo Zenobio a Venezia e il Museo ARTinGENIO di Pisa.
Opere dell’artista sono esposte in permanenza presso il Museo Artingenio di Pisa, l'Ospedale della Bassa Friulana Isontina di Gorizia, il Museo Vernadsky di Mosca, il Comune di Casal Monferrato in Piemonte, la House Gallery di Xante Battaglia a Gioia Tauro (Calabria), la sede UNESCO di Parigi, il MACO Museo di Veroli nel Lazio.
Dell’artista Laura Zilocchi hanno scritto Paolo Levi, Mauro Fantinato, Mimmo di Benedetto, Azzurra Immediato, Virgilio Patarini, Grigory Ginzburg, Patrizia Catena, Luciano Carini.
Mi interesso di storia, archeologia con diverse pubblicazioni al mio attivo.
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