Die Kunst Grenzen - Frontier art apps organisiert eine Ausstellung moderner und zeitgenössischer Kunst aus Malerei - Skulptur - Grafik - Fotografie und Videoprojektion

vom 15. BIS 30. APRIL 2023

Der Kulturverein Kunst Grenzen Frontier Art von Roveré della Luna (Tn) bietet in seinem Hauptsitz und seiner Ausstellungshalle eine künstlerische Ausstellung zwischen Malerei, Skulptur und Fotografie und Videoprojektion und bietet allen Künstlern, die dies wünschen, Raum auf lokaler, regionaler, nationaler Ebene und internationaler Ebene mit dem Titel:

„VERSE IN FORM: HOMMAGE AN DEN DICHTER“

 

Locandina ufficiale Kunst Grenzen: "Versi in forma (II Edizione): omaggio al poeta"

Für die Ausgabe 2023 der Veranstaltung wird jeder Teilnehmer gebeten, anhand seiner Kunst und Sensibilität ein Gedicht/einen Vers oder einige poetische Verse des Dichters MUGDIN CEHAIC zu interpretieren, die am Ende dieser Ankündigung beigefügt sind.

Die Einweihung findet am 15. APRIL um 19.00 Uhr statt

Besuchszeiten: Samstag: 15.00 – 19.00 Uhr

Sonntag: 10.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00 Uhr

Werktags: nach Vereinbarung für Führungen sowie Gruppen und Schulen.

 

Mugdin Cehaic Versi in forma Omaggio a 2023 Kunst GrenzenPOESIE DI: MUGDIN CEHAIC

COME DOVREI CHIAMARTI?

Un pezzo della verità incastrata

nel mio vivere 

gagliardia rubata dai tuoi occhi

il sorriso delle rosse come tue labbra

Forse…

Intravedere insieme i sogni delle mie speranze

Con il profumi dei pensieri risvegliati ,sani

avvolti nella mia attesa sincera

 

Forse…

Candore delle tue braccia intorno il mio collo

Con la mia brama  

ubriaca nel tuo bicchiere del inconscio 

Forse

Contrito dei raggi di sole

nel giorno di nostro fuggire

dal venti 

che portano la pioggia

di lacrime secche 

verso orizzonti da scoprire, dolci

Forse!

 

IL TEMPO MALACARNE

Vedo

stagnante l’aria dei malati.

È arrivato il tempo di scavare

numeri morti.

Insieme garofani rossi indefinitamente

con le rosse bianche 

che piangono.

 

Le strade hanno fatto tacere.

Il buio e, che non lo è.

Numeri morti...

Non ci siamo.

Costretti di raschiare  i silenzi cercando la salvezza. 

 

Cerco la risposta 

nel numeri morti

ma la risposta non c’è.

Cerco col occhio

di quelli che non respirano più.

Costringevo orecchia di ascoltare

i numeri morti.

Fa paura...

ricordando le  vie della guerra.

Oggi è diverso...

fa male dentro.

 

Piangono le mie lacrime 

per i numeri morti

incastrati nel tempo malacarne.

 

 TRANSITORIETA'

Siamo transitorietà del venti che non respirano.

Polvere versata sotto i piedi

nel vortici delle parole ordinarie. 

 

Il buio stringe attorno  collo 

abbastanza oscuro.

Le mani cercano le  sue ombre tardive.

Assonati camminano per incontrare  la sua l’alba,

trainando letti di secondi malati. 

 

Non c’è  la differenza

Sopra e sotto

Bello e destra

Alla sinistra batte il cuore.

 

Certo,

abbaiano i battiti per le sue ore.

I minuti si stirano

nelle sue secondi,

i secondi un lampo.

 

E la nostra transitorietà apriva le finestre del cielo,

sperando nella luce che non arriva mai.

 

GLI UMANI DELLA STRADA

Cerco nelle vostre vene

misericordia avvolta in dignità.

Per quelli che non possono avere

un pezzo di pane

un pezzo di muro

un pezzo di stoffa.

Per quelli che comprano la felicità per pochi soldi

con il sorriso sul viso.

 

Quelli che non hanno alba.

Che non hanno il tramonto.

Quelli che strisciano con la schiena dritta.

Che non parlano cosa erano,ma cosa sono.

Ululati avvolti nel passato.

Miraggio nel oggi è senza avere il senso per il domani.

Quelli che non cercano tanto.

Che si accontentano di poco.

 

Parlo a Voi che sentite alba 

e vedete il tramonto 

Voi avvolti nel abbraccio del contento

Voi fortunati

Offrite ha quelli che non  hanno

Misericordia avvolta in dignità

 

IL MONDO DIVERSO

Voi mi parlate di un mondo diverso

dicendomi;

Che devo guardarla

da una angolazione diversa.

Da una prospettiva diversa.

Da vicino e da lontano.

E che il mio modo di guardala

non è come la guardate voi.”

 

Voi che guardate  il mondo

nelle sue frenetiche corse 

di accumuli senza senso

delle cose inutili.

Le corse nelle ricerche 

di finto ben essere

di selfie

le foto

i posti

dove non siete mai stati

e non starete mai.

Dove il pensiero di poter avere 

Vi affoga nelle illusioni dei vostri sogni.

Pensando che quello è la vita 

che vorrete.

 

Ed io

Io Vi guardo.

Come se fossi miei occhi

non sono le mie.

Incredulo.

Domandando mi?

Dove avete perso

quella straordinaria  Nirvana  

di alzarsi la mattina presto

senza fretta

regalando i sorrisi ha sconosciuti

senza niente in cambio?

Un caffè gustato insieme.

Un panino caldo con la mortadella 

condiviso 

e il morso fatto 

con immenso  piacere.

Il giornale del giorno

appena sfornato

per leggerla insieme.

 

Ascoltare le mattine nel suo svegliare.

Godersi il sole nel  suo bruciare. 

Il crepuscoli chiamati dalle notti.

E le stelle che  non girano

regalando vi posti dove nascondersi.

.

La bellezza di neve fresca.

I ruscelli che si divertono scendendo in giù.

I stagni che aspettano i venti di levante

per offrire verde piatto a ospiti di passaggio.

Il mare...

Il mare calmo e in burrasca. 

Le onde che chiamano pescatori del giorno.

Regalando i sorrisi di chi c’era.

E quelli lontani 

la sua immensità.

 

Mi chiedo?

Dove finiscono le vostre frenesie?

La vostre malattie?

 

Il nostro mondo sta girando al rovescio

con la tera stanca di noi.

Lei,ci sta insegnando 

ancora una volta cosa è la vita

è come deve essere vissuta 

prima che diventa tardi.

 

Vi supplico!

Provate ascoltarLa

Vi dice tutto silenziosamente.

 

Io ho iniziato da tempo.

 

NEL MARE DI POSEIDONE

Gelano loro le anime 

dimenticate da noi,

nelle tempeste

di innocenti disperati.

Score  sangue salata 

nel mari di Poseidone.

E noi,

miserabili pagliacci 

in un tempo di burattini

di anime  vendute

dove la nostra indifferenza 

annegava insieme

loro defunta speranza.

 

Le tempeste di disperati

di cuori svuotati.

Inchiodati dal pianti salati 

che cercano

la dignità del essere umano

dall’altra sponda della vita.

Degna di quel poco:

Respirare l’aria anziché  di l’acqua salata”.

 

Ingoiava Crono i suoi figli

per la paura di perdere quello che non ha.

Il cuore e l’anima.

 

 

GLI UMANI SENZA

(Una poesia dedicata al popolo di  80 milioni di profughi di tutto il mondo che in questi giorni combatte a due fronti.Contro la nostra indifferenza  e d’altra parte la pandemia. Sinceramente non vedo la differenza. Uccidono tutte due!)

 

Vi sono nudi e scalzi.

Senza sguardi senza sorrisi.

Piangono con gli occhi degli altri

cercando briciole di luce,

insieme le cavie di indifferenti.

 

Vi sono  quelli che strisciano 

nel  uteri di domani.

Con i pianti inaspettati di lacrime secche.

Con urla aggrappata  

sulle vie della partenza.

Cercata nel grembi  delle acque stagnanti.

Cercata nel turbine dell’ignoto.

Nelle parole logore.

Nelle promesse di aria buona.

Di un pezzo di muro.

Di un pezzo di pace.

 

Vi sono non vedenti che non sentono.

Vi sono non parlanti,

che tacciono muti.

 

Vi sono invisibili

quelli che coprono il sole.

Spargendo i polveri di speranza dentro venti fuggenti.

 

Fanno male immagini annegate nel sogni mai svegliati.

Dove regna pratica familiare

spremuta in una storia di incompiuta felicità.

Dove terribile diventa fattibile.

Dove la sofferenza avvolge da lontano

incastrandosi nella nostra  quotidianità.

Come il ceppo marcio 

senza  l’anima.

 

Vi sono...gli umani!

 

FUGGIRE

A volte, solo a volte

Il mio travagliato pallore sembrava eco della mia emarginata tetra solitudine bagnata

dal sudore dei miei ricordi,

dal mio dissentire.

 

A volte,solo a volte

Ribelli passi mi caminano dietro

Mordendo

vogliono raggiungermi

Ma io continuo fuggire  

 

Fuggire dalle parole vuote

di quelli sguardi futuristici dalla mia esistenza 

Dove desideri rovesciati male

cercano un’altro punto di partenza 

chiedendomi 

dove voglio andare

 

A volte,solo a volte

Il sorriso non è triste.

 

VENTI DEL PROSSIMO

Io,trascinavo le vie sublime verso l’arrivo. 

Stuzzicavo le frasi verso la pronuncia.

Sbriciolavo le briciole all’infinito

per affamare l’amore affamato.

Io,sbarcavo sulle dune 

i venti del prossimo 

e senza accorgermi sono arrivato  “al punto di partenza”.

 

Punto dove tutto doveva essere diverso dal cammino fatto prima.

Dove i bisogni,le emozioni

i sentimenti 

turbino l’aria che respiro.

Dove i movimenti dovevano essere meno razionali,

meno duri,

meno aspri.

 

Punto

dove tutto vedendo col occhio mio

si fa la strada 

per un migliore domani.

Dove la speranza è viva!

Dove io sono vivo!

Dove continuo sbarcare

sulle dune 

i venti del prossimo.

 

NON CI SONO PARAGONI!

La bellezza immane e chi sa leggere  ad alta voce ed emozionare”,

Di chi sa trasmettere i messaggi delle lettere volanti raccolte nelle quelle

straordinarie gemme chiamate libri.

Di chi sa scavare dentro di noi

l’emozioni nascoste,

tirare fuori la rabbia,le lacrime,

la gioia,il sorriso.

Le briciole di speranza.

 

A chi non sa,

rimane il privilegio di ascoltare 

quelle voci eccelse

le voci leccornia 

le voci ambrosia.

 

La mia ammirazione scende nel profondo del quel granello d’infinito 

dove Voi siete quel granellò irrequieto della mia l’anima sincera. 

Dove la vostra luce trascinata dalla bellezza di parola 

si specchia in un milione di libri,

infinito di quadri,

acquarellò di lacrime,

nelle gocce di giallo 

di miele profumata.

 

Frantumando le barriere di orizzonti in verticale create dai libri 

muti urlatrici 

nascoste nella vostre l’anime sublime

 

Grazie a Voi

Le nostre anime vengono sconvolte,

trascinate  in un mondo parallelo

mondo immaginario…

dove tutto è straordinario,

dove tutto è possibile.

 

SOAVI PENSIERI

La tua pelle cristallina.

Le mie mani piuma.

La rosa dei venti 

che portano i tatti

di uno che stravede.

 

I tuoi occhi cigni bianchi.

Mare di Oriente di mille notti.

Nuda verità.

Sogni proibiti.

Calpestata l’uva di settembre.

 

Le tue labbra

sangue di mirtillo.

La carne  di lussuria dolce

masticato.

Le porta del paradiso 

di uno che stravede.

 

Il tuo camino

gazzella nel orizzonte.

Ninfa dei sogni.

L’armonia visiva di pura bellezza. 

Spazio tempo che non esiste.

Esisti solo tu 

e i miei pensieri soavi.

 

 

IO A TE DAREI

La fragranza del messe di tiglio 

le lacrime pure di mare sudato del agosto 

Insieme  il sole cuocente calmato da maestrale 

Finissime piogge del autunno quel arcobaleno gravido 

Insieme il candore del bianco luccicante 

gelido dicembre.

 

Socchiuderei il mio cuore

con il canto dell’alba. 

Accompagnato  con il leggero  fruscio di fogli della betulla bianca

Insieme i cani in lontananza che abbaiano.

 

Per sentirti

Per vederti

Per vedere,

come i tuoi occhi 

avvolgono il mio desiderio puro, trastullando.

 

Ti darei il cielo azzurro con le nuvole bianche,

posandola nel palmo della tua mano tesa.

Stelle in polvere di cristallo 

e il profumo delle mille rose.

 

Per una volta sola…

che mi guardi con i occhi miei.

 

SII

Sii un lampo di luce 

L’orizzonte  da scolpire

La brezza del sorriso 

Quella favola di occhi  dormienti

La carezza,

la carezza delle storie incompiute

 

Sii la mia speranza 

nelle tue mani

Chicchi di riso

Rami di ulivi

L’erba nel fienile

Profumo del pane

Urlo,

Urlo di miserabile fantasia mia

risvegliata nei sogni dei balocchi

 

Sii l’alba del Oriente 

Mille notti senza sonno 

Il sudore dalla fronte

E quelle camice bianche strappate 

Cantando ode dell’amore.

 

Sii quella lacrima 

di sola andata

Perdutamente ricercata nei miei sogni

 

CHICCHI DI CAFFE'

Io te,

sveglierei al alba.

Dipingerei il sole in colore giallo.

Le nuvole  sposterei

come se fossero piume colorate.

E schiaccerei i chicchi di caffè,

per far polvere.

 

Ma l’acqua non c’è?!

 

Le lacrime userei per farti il caffè

e non avrei pianto.

Essere umile,gentile,di casa

magari come quella polvere profumata

nel svegliare te 

che non dorme mai. 

Che cerca le carezze a infinito,

mai sazia

nelle nuvole  addormentata.

 

Ho voglia di regalarti i sogni.

Dove tu sei aurora del impossibile.

Scintilla del fuoco acceso  

nel  occhi desiderosi 

che guardano me.

Specchiando le primavere 

ricercate  perdutamente 

nella tua tazza di caffè.

Dove io accontentato 

bevo la mia fortuna zuccherata.

 

 COS'E' L'AMORE?

Un paio di occhi lucidi

Due tazze di caffè 

Un croissant strappato a metta

Il silenzio nel aspettare  

Un bacio 

Un abbraccio 

Le lacrime di gioia

E quelle di meno

 

Una bottiglia di buon vino 

Due bicchieri

Affettati quanto basta

E le parole a infinito 

 

Due litigate 

per sentirsi meglio

E il pianto nella culla

 

La vita

 

La vita invecchiata

Insieme

E il tramonto catturato 

nel innamorato sguardo 

che si ricorda

 

CREPUSCOLO CHIARO

Il tuo abito mentale

di guardarmi 

diverso dagli altri

e rimasto uguale nel tempo.

Quel abito mentale di parlarmi 

sotto voce sottile 

mormorando le scintile 

dei amori consumati 

nel tempi lontani

di crepuscolo chiaro.

 

Dove muovendo  i sogni

intrappolavi tentazioni di uno che vede. 

Sparpagliando le gocce  delle piogge 

negli sguardi in attesa.

 

Sapevi guardare con gli occhi di lussuria dolce.

Istigando le mani

a seguire le ombre 

di domani 

insieme le preghiere nell’aria 

in un tempo

dove tutto era possibile.

Dove si intrecciavano i sogni

con la realtà.

 

Bella come sei.

Ascoltami!

Lascia le piogge polverizzate

delle  nuvole piangenti

e vieni sotto il mio sole.

 

PRIMI AMORI

Se potessi parlarti

ti direi

come aspettavo sotto la cassa tua nelle ore di uccelli dormienti,

il tuo risveglio.

Come i miei passi  erano fermi  nella nostra via tacente.

Come abbracciavo la fantasia 

nel aspettare

insieme fogli secchi sotto i piedi.

Con l’aria di respiro 

sposata con il mal di stomaco.

E le gambe tremanti 

insieme sensazioni  sudanti,

nella prima volta.

 

Se potessi parlarti, 

ti direi,

come si aprivano le finestre socchiuse della nostra gioventù .

Come le nostre mani rinchiuse nel sguardi intensi abbracciavano il

mondo dei balocchi.

Dove io ti parlavo di un futuro inesistente lontano.

E te, che mi guardavi incredula

chiedendo mi: ”Esistono le favole così belle?”

Ti parlavo cosa potevamo fare insieme, ma tu eri troppo giovane.

La Tua voglia di scoprire il mondo.

Il Mondo ti ha rubato da me.

 
Los poemas fueron amablemente puestos a disposición del poeta Mugdin Cehaic. Prohibida la reproducción total o parcial fuera del evento Kunst Grenzen 2023 “Versos en forma: homenaje a” sin autorización previa del autor.